Istituto Internazionale di
Studi Liguri SEZIONE TIGULLIA |
VERNAZZA: UNA STORIA MILLENARIA SCRITTA SULLE PIETRE
Nell’incontro culturale che si terrà
alla Società Economica di Chiavari sabato 9 marzo (Sala Ghio-Schiffini, ore
16,30) la Sezione “Tigullia” dell’Istituto di Studi Liguri, che ne è
l’organizzatrice, rivolgerà l’obiettivo verso levante, sconfinando nelle Cinque
Terre per far conoscere uno studio molto interessante e significativo sullo
sviluppo, attraverso il tempo, del borgo di Vernazza, una delle perle di quel
territorio.
La ricerca, frutto di un lavoro
pluriennale e pubblicata per le Edizioni Libreria Geografica di Novara con la
dedica alla memoria di Tiziano Mannoni, insigne studioso dell’archeologia degli
elevati, è opera di Osvaldo Garbarino, architetto professionista impegnato nel
restauro di monumenti e nello studio delle fasi più antiche di strutture civii
e religiose, e di Renata Allegri, docente in materie geografiche e in
archeologia del paesaggio, che ha al suo attivo collaborazioni con le
Università di Genova e di Ginevra e con le Soprintendenze liguri.
Vernazza viene presentata come un
caso esemplare nei cui edifici si possono ancora leggere le fasi di sviluppo
che hanno fatto seguito a un iniziale insediamento, forse protostorico o
d’epoca romana, con attestazioni di natura architettonica che risalgono
all’epoca successiva al dominio bizantino, allorché i Longobardi, con Rotari,
nel 643, si insediarono in Liguria.
L’analisi minuziosa che è stata
fatta sulle testimonianze sopravvissute a crolli, riutilizzi e riedificazioni
in edifici caratterizzati da elementi architettonici tipici dell’alto medioevo
e la lettura delle loro murature ha consentito di ripercorrere l’evoluzione
dell’insediamento, la cui conformazione ha rispettato nel corso dei secoli
l’originario schema di base, con aggiunte e integrazioni ben identificabili e
collocabili nel tempo.
La particolare capacità di Osvaldo
Garbarino di rappresentare con ricostruzioni grafiche le varie fasi edilizie e
urbanistiche darà la possibilità, durante la conferenza, di rivivere la
storia di Vernazza, che per la conformazione dei luoghi è stata fin dai
tempi più antichi un sicuro punto di approdo e di riparo per le imbarcazioni in
navigazione lungo la costa. Il ricco corredo fotografico sarà, inoltre, un
valido elemento a sostegno di una datazione di quella che Garbarino definisce
“architettura eulitica”, cioè “della bella pietra”, la cui diffusione negli
ultimi secoli anteriori al mille è segno di una precisa volontà politica e
frutto di un evidente progetto unitario.
Renata Allegri, per il settore di
sua specifica competenza, affronterà con lo stesso sistema di Garbarino la
storia evolutiva del paesaggio in un territorio dove l’opera dell’uomo ha avuto
una parte di rilievo con il terrazzamento dei versanti e l’introduzione della
coltura della vite. Per entrambi gli autori l’archeologia non è quella
tradizionale della ricerca di ciò che è nascosto nel sottosuolo ma l’analisi di
quello che tutti abbiamo modo di osservare ma che non è facile comprendere
senza la chiave di lettura del plurisecolare rapporto fra l'uomo e l'ambiente.
Per tutti questi aspetti la ricerca
su Vernazza può ritenersi un esempio “esportabile” in altre zone, ed è anche
per questo che la “Tigullia” e la Società Economica hanno ritenuto di farla
conoscere.